Ci sono da sempre strane voci su Maglia Rosa. Racconti legati a istanti drammatici e oscuri risolti dalla presenza di una strana entità con una maglia simile a quella rosa. Il primo episodio risale al 1956, altri avvistamenti sono datati 1974 e 1982 fino al boom dello scorso anno con ben 3 avvistamenti.
Ecco cosa si trova sul web.
Giro d'Italia 1946. In una tappa di montagna, la Trento - Verona, un giovane ciclista scatta lungo le pendici delle dolomiti in una impegnativa salita di montagna. Sotto le possenti pedalate del giovane prima Coppi e poi Bartali in testa alla classifica generale sono costretti ad arrendersi prima al Gran Premio della Montagna del Monte Stino poi al traguardo di Daone dove il giovane diventa Maglia Rosa del Giro con oltre sei minuti di vantaggio sul gruppo. Appena dopo l'arrivo in Valle di Daone imperversa un terribile temporale e le comunicazioni con Radio corsa sono interrotte. Gran parte dei giornalisti non riesce nemmeno a raggiungere il traguardo e quei pochi che riescono non arrivano in tempo per la premiazione. Incredibilmente sul referto di gara la Maglia Rosa è ancora attribuita a Bartali giunto invece secondo ma nessuno se ne accorge fino al mattino quando la maglia viene indossata dal giovane ragazzo. Nella tappa successiva è ancora il maltempo a farla da padrone e poco prima della discesa che porta a Capovalle la carovana viene investita da un violento temporale magnetico. Radio e transistor di allora vanno fuori uso e la corsa è di nuovo nel caos. Pochi attimi dopo, il giovane ancora in fuga, viene trovato a terra, esanime e senza la maglia da leader addosso. L'intervento di dottori e addetti ai lavori è inutile. Nell'incredulità generale la tappa viene vinta da Bartali che riconquista la maglia. Del giovane nessuno si ricorda più, per radio nessuno ha sentito della sua impresa e nessuno sa della sua misteriosa scomparsa. In breve tutti si dimenticano del misterioso e irrisolto sacrificio del giovane campione, cancellato da giornali e direzione di gara che incapaci di comprendere l'accaduto preferiscono dare spazio ai grandi del Giro. All'Italia alle prese disastro della guerra servono buone notizie e la scomparsa della maglia rosa potrebbe gravare troppo sulle spalle di un popolo stanco e infelice.
Ecco cosa si trova sul web.
Giro d'Italia 1946. In una tappa di montagna, la Trento - Verona, un giovane ciclista scatta lungo le pendici delle dolomiti in una impegnativa salita di montagna. Sotto le possenti pedalate del giovane prima Coppi e poi Bartali in testa alla classifica generale sono costretti ad arrendersi prima al Gran Premio della Montagna del Monte Stino poi al traguardo di Daone dove il giovane diventa Maglia Rosa del Giro con oltre sei minuti di vantaggio sul gruppo. Appena dopo l'arrivo in Valle di Daone imperversa un terribile temporale e le comunicazioni con Radio corsa sono interrotte. Gran parte dei giornalisti non riesce nemmeno a raggiungere il traguardo e quei pochi che riescono non arrivano in tempo per la premiazione. Incredibilmente sul referto di gara la Maglia Rosa è ancora attribuita a Bartali giunto invece secondo ma nessuno se ne accorge fino al mattino quando la maglia viene indossata dal giovane ragazzo. Nella tappa successiva è ancora il maltempo a farla da padrone e poco prima della discesa che porta a Capovalle la carovana viene investita da un violento temporale magnetico. Radio e transistor di allora vanno fuori uso e la corsa è di nuovo nel caos. Pochi attimi dopo, il giovane ancora in fuga, viene trovato a terra, esanime e senza la maglia da leader addosso. L'intervento di dottori e addetti ai lavori è inutile. Nell'incredulità generale la tappa viene vinta da Bartali che riconquista la maglia. Del giovane nessuno si ricorda più, per radio nessuno ha sentito della sua impresa e nessuno sa della sua misteriosa scomparsa. In breve tutti si dimenticano del misterioso e irrisolto sacrificio del giovane campione, cancellato da giornali e direzione di gara che incapaci di comprendere l'accaduto preferiscono dare spazio ai grandi del Giro. All'Italia alle prese disastro della guerra servono buone notizie e la scomparsa della maglia rosa potrebbe gravare troppo sulle spalle di un popolo stanco e infelice.
Da quel giorno nessuno ha saputo più nulla della maglia rosa che per una sola giornata avrebbe cambiato la storia del ciclismo e del mondo.
Per oltre sessant'anni nessuno ha più parlato della Maglia Rosa e della sua storia maledetta, e nessuno sa che fine hanno fatto gli abiti indossati dal giovane scalatore.
Ma se siete in difficoltà, avete perso le vostre speranze e il vostro cuore è puro, forse, arriverà proprio la Maglia Rosa ad aiutarvi...